Per richieste e informazioni contattaci subito

Attenta, sei in scena!

Attenta, sei in scena!
Breve esercizio per comunicatori consapevoli

“Parliamo spesso dell’influenza dell’esempio, ma dimentichiamo che diamo un esempio ai bambini tutto il tempo e non soltanto quando intendiamo farlo”
(Susan Isaac)

Diciamoci la verità, ogni tanto ce lo dimentichiamo!
Ogni tanto chiediamo agli altri di fare ciò che diciamo e di non fare ciò che facciamo. Chiediamo ad esempio ai bambini di non urlare eppure a noi capita di gridare per rimproverarli o per ottenere il silenzio, chiediamo ai bambini di non copiare ma siamo i primi che appena possiamo premiamo “ctrl C + ctrl V”.
Chiediamo ai bambini di stare attenti e poi ci sorprendiamo in aula consiglio con la testa nel cellulare, chiediamo ai bambini di essere amici di tutti, eppure sappiamo benissimo che ci sono molti adulti, parenti e colleghi, a cui rivolgiamo a fatica la nostra attenzione.

Come sempre, non spetta certo a noi giudicare o dire che questa sia una cosa giusta o sbagliata.
ll problema, secondo noi, è che spesso non ne siamo consapevoli. Spesso non ci accorgiamo che la nostra voce, le nostre parole, il nostro corpo e il nostro comportamento non sono allineati. Inviamo pertanto messaggi non chiari e talvolta decisamente incoerenti. Questa incoerenza toglie energia, autorità e fa diminuire la fiducia che i giovani ripongono in noi. Mancando la consapevolezza dell’incoerenza nel messaggio, difficilmente riusciremo ad individuare una modalità efficace per essere riconosciuti, ascoltati e valorizzati dai nostri studenti.
La bella notizia è che comunicare in modo consapevole si impara! Ci sono diverse attività che ci aiutano a comprendere i messaggi che inviamo esplicitamente ed implicitamente.


Come comunicare la valutazione in modo chiaro e consapevole?
Prova gli strumenti innovativi, utilizzati e spiegati direttamente dai più motivati insegnanti, come le Griglie e le Lettere all’incontro OnLine di Giovedì 29 Ottobre
→ CLICCA QUI E SCOPRI DI PIù! ←



Essere insegnanti ed entrare in aula è come salire sul palco per recitare la nostra parte
.
Di fatto però l’attore resta visibile al pubblico anche in tutto il resto del tempo in cui si muove sul palco. Vale lo stesso per i docenti quando si muovono all’interno della scuola. Anche quando non siamo seduti in cattedra, in realtà siamo circondati da spettatori che assorbono informazioni, codificano comportamenti, elaborano teorie.


SEI PRONTA?

Abbiamo pensato di suggerirti un piccolo gioco per iniziare a diventare comunicatore consapevole:
• Punta, sul tuo cellulare in modalità vibrazione, la sveglia ogni 45’.
• Quando senti il telefono vibrare porta l’attenzione su cosa stai facendo in quel momento, come è posizionato il tuo corpo, la tua schiena, le tue braccia, se stai parlando con che tonalità lo stai facendo, parli ad alta voce, bassa voce, lentamente o velocemente.
• Immagina di osservarti da fuori e appunta su di un quaderno brevemente la descrizione di te stesso.

Siamo certi che questo esercizio ti sorprenderà molto!

Avanti tutta!

 


Vuoi saperne di più su come condurre, leggere e conoscere altre attività di Educazione Non Formale?
Partecipa ai nostri incontri WebLive interattivi e sperimentali in prima persona. Scopri le nuove date in programma: EVENTI NotFormalTeacher !

 

Potrebbe interessarti anche

EDUCAZIONE NON FORMALE

CONOSCI L’EDUCAZIONE NON FORMALE? Eccoci al primo articolo del nostro percorso #notformalparents. Hai mai sentito parlare di Educazione Non Formale? Sei curioso di scoprire un

FACCIAMO UN GIOCO!

Siamo al secondo articolo. Qui cercheremo di rispondere alla domanda con la quale ci siamo lasciati: COS’È L’EDUCAZIONE NON FORMALE? Avete provato ad identificare le

Per richieste e informazioni contattaci subito