Motivare chi non vuole imparare è una missione impossibile?

“Non si può aiutare chi non vuole essere aiutato!” Conosciamo tutti questa frase. Pensiamo per esempio ad un medico che propone cure rifiutate dal paziente, ad uno psicologo che propone una terapia non accettata, a un dietologo che propone una dieta non seguita, o ancora, un genitore che si oppone invano ad una scelta del figlio.

Ci siamo interrogati se possiamo trovarci nella stessa situazione anche quando il soggetto in causa è un bambino o un adolescente e ciò che viene proposto è l’Istruzione. Possiamo dire: “Se non hai voglia di studiare, di impegnarti, di stare in classe, torna pure a casa”? Ovviamente no. Esiste, infatti, una sostanziale differenza: l’obbligo all’istruzione dai 6 ai 16 anni, se da una parte ha permesso e garantito a tutti i bambini un diritto, dall’altro ha creato un avvicinamento allo studio più per dovere che per scelta. L’istruzione scolastica mette quindi gli insegnanti in una posizione molto complessa, ovvero quella di istruire un alto numero di bambini e adolescenti, alcuni dei quali non hanno chiesto di essere lì né, tantomeno, di restarci. Ecco perché si pone sempre più l’accento sulla necessità di un docente di possedere la competenza e la voglia di sviluppare, il desiderio di sapere e la decisione di imparare nei suoi alunni.

Missione impossibile quindi? Niente affatto! Certo richiede un po’ di impegno e cambio di prospettiva. Per fare ciò, si dovrebbero rivedere le proposte prestabilite, in modo da integrare alla trattazione di un argomento, tutto ciò che permette agli alunni di dargli senso, di accendersi ed avere proprio voglia di farlo.
Nella realtà, tuttavia, la motivazione è ancora troppo spesso considerata un preliminare e data per scontata. La variabile tempo, inoltre, è una delle difficoltà che maggiormente si incontrano. Come è possibile portare a termine tutto il programma e dedicare tempo ad attività più trasversali?

L’utilizzo dell’Educazione Non Formale come metodo di insegnamento arriva in aiuto a tutti coloro che credono ed evidenziano l’importanza di creare situazioni stimolanti. Permette infatti di lavorare contemporaneamente sull’acquisizione dei contenuti e sullo stimolo ad apprendere in modo attivo. Questo metodo da al docente uno strumento che gli permette di gestire al meglio il tempo a sua disposizione, creando una sorta di equilibrio tra la programmazione standardizzata e il reale apprendimento dei propri alunni.